Nuovo decreto Covid, via le restrizioni ma con tempi diversi: cosa cambia

Nonostante il rialzo dei contagi a causa di Omicron 2, l'Italia è finalmente pronta a tornare alla normalità: via green pass, mascherine e quarantene

Nonostante il rialzo dei contagi, a causa di Omicron 2 che da subito era stata considerata molto contagiosa dagli scienziati il nostro Paese – dice il premier Draghi in conferenza stampa, ringraziando “tutti gli italiani per l’altruismo, la pazienza dimostrata in questi anni – è pronto a tornare definitivamente alla normalità, passando da una serie di misure scandite in una road map che va dal 1° aprile alla fine dell’anno.

Obiettivo dichiarato del premier è entrare in un’altra fase, di convivenza con il virus – il passaggio da pandemia a endemia ormai è arrivato – perseguendo due scopi: “riaprire l’economia” e “limitare l’esperienza della didattica a distanza”.

Il Consiglio dei ministri nella serata di giovedì di 17 marzo ha approvato un nuovo decreto Covid, all’unanimità, nonostante la Lega, dopo la batosta nei sondaggi e la figuraccia rimediata dal suo leader Matteo Salvini in Polonia, avesse spinto per anticipare gli allentamenti del green pass in vista della Pasqua, ottenendo infine una deroga sulle misure per i turisti.

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, del Ministro della salute Roberto Speranza, del Ministro della difesa Lorenzo Guerini e del Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, ha quindi approvato il decreto che mette fine alle restrizioni collegate allo stato di emergenza.

Mascherine, green pass e quarantene: cosa cambia

Il 31 marzo cesserà lo stato di emergenza: il percorso per il graduale ritorno all’ordinario prevede alcuni step. Il provvedimento stabilisce novità riguarda all’obbligo di mascherine, green pass, ma non solo. Vediamo le misure nel dettaglio:

  • obbligo di mascherine prorogato fino al 30 aprile: obbligo di mascherine FFP2 negli ambienti al chiuso, come i mezzi di trasporto (autobus, metro, tram, ecc) e i luoghi dove si tengono spettacoli aperti al pubblico. Nei luoghi di lavoro sarà invece sufficiente indossare mascherine chirurgiche
  • graduale superamento del green pass, che viene definitivamente abolito a partire dal 1° maggio
  • eliminazione delle quarantene precauzionali
  • fine del sistema delle zone colorate, che ci accompagnati per mesi: ormai, grazie ai vaccini, non esistevano praticamente più differenze tra zona bianca, gialla, arancione e rossa
  • capienze di stadi, palazzetti e impianti sportivi: ritorno al 100% all’aperto e al chiuso dal 1° aprile.

Accesso al luogo di lavoro

Dal 1° aprile sarà possibile per tutti, compresi gli over 50, accedere ai luoghi di lavoro con il green pass base: significa che dal 1° aprile decade di fatto l’obbligo vaccinale per i lavoratori over 50. Per andare al lavoro continua però a servire almeno il tampone, se non si è vaccinati o guariti dal Covid, com’era all’inizio prima dell’introduzione dell’obbligo vaccinale.

Il green pass cessa di essere poi obbligatorio dal 1° maggio, quindi anche per i lavoratori.

Fino al 31 dicembre resta l’obbligo vaccinale, con la sospensione dal lavoro, solo per gli esercenti le professioni sanitarie e i lavoratori negli ospedali e nelle RSA. Fino alla stessa data rimane il green pass per visitatori in RSA, hospice e reparti di degenza degli ospedali.

Scuola

Casi positivi

Per quanto riguarda la scuola, il decreto prevede nuove misure in merito alla gestione dei casi di positività.

Scuole dell’infanzia 

  • in presenza di almeno 4 casi tra gli alunni nella stessa sezione/gruppo classe, le attività proseguono in presenza e docenti e educatori (ed eventualmente bambini che avessero superato i 6 anni) utilizzano le mascherine FFP2 per 10 giorni dall’ultimo contatto con un soggetto positivo
  • in caso di comparsa di sintomi e, se ancora sintomatici, al 5° giorno successivo all’ultimo contatto, va effettuato un test rapido o molecolare o un tampone a casa fai da te. In quest’ultimo caso l’esito negativo del test è attestato con autocertificazione.

Scuole primaria, media e superiore

  • in presenza di almeno 4 casi di positività tra gli alunni, le attività proseguono in presenza e per i docenti e per gli alunni che abbiano superato i 6 anni di età è previsto l’utilizzo delle mascherine FFP2 per 10 giorni dall’ultimo contatto con un soggetto positivo.
  • in caso di comparsa di sintomi e, se ancora sintomatici, al 5° giorno successivo all’ultimo contatto, va effettuato un test rapido o molecolare o un tampone fai da te, con autocertificazione.

Isolamento

Gli alunni delle scuole primarie, medie e superiori, in isolamento per infezione da Covid, possono seguire l’attività scolastica nella modalità di didattica digitale integrata accompagnata da specifica certificazione medica che attesti le condizioni di salute dell’alunno.

La riammissione in classe è subordinata alla sola dimostrazione di aver effettuato un tampone antigenico rapido o molecolare con esito negativo.

Personale Covid

Il personale Covid a scuola per l’emergenza viene prorogato fino alla fine delle lezioni e comunque non oltre il 15 giugno 2022. Per la proroga sono disponibili ulteriori 204 milioni, oltre le somme già stanziate.

Strutture dell’emergenza

Il decreto inoltre stabilisce novità per le strutture emergenziali:

  • Capo della Protezione civile: cessazione dei poteri emergenziali e attribuzione di poteri per gestire il rientro alla normalità
  • Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica: è istituita un’unità per il completamento della campagna vaccinale e per l’adozione di altre misure di contrasto alla pandemia, che si coordinerà con il ministero della Salute. Dal 1° gennaio 2023 il ministero della Salute Roberto Speranza subentra nelle funzioni.

Protezione civile

Novità anche per la Protezione civile, con nuovi fondi a disposizione per gestire emergenze varie, oltre al Covid, in primis le conseguenze della guerra in Ucraina:

  • ulteriore stanziamento di 12 milioni di euro per la realizzazione degli interventi collegati alla guerra in Ucraina;
  • ulteriore stanziamento di 30 milioni di euro per la realizzazione degli interventi in relazione all’esigenza di assicurare soccorso e assistenza alla popolazione ucraina sul territorio nazionale in conseguenza della grave crisi internazionale in atto;
  • ulteriore stanziamento di 173 milioni di euro per il proseguimento dell’attuazione dei primi interventi finalizzati al superamento della grave situazione determinatasi a seguito degli eccezionali eventi sismici che a partire dal 24 agosto 2016 hanno colpito il territorio delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria;
  • proroga, per 12 mesi, dello stato di emergenza già deliberato in conseguenza degli eventi meteorologici che si sono verificati nei giorni 2 e 3 ottobre 2020 nel territorio dei comuni di Cogne, di Aymavilles, di Gressoney-La Trinitè, di Gressoney Saint – Jean, di Gaby, di Issime, di Fontainemore, di Lillianes, di Perloz, di Point-Saint Martin, di Bard, di Donnas, di Hone, di Champorcher e di Pontboset, nella Regione Valle d’Aosta;
  • proroga, per 12 mesi, dello stato di emergenza già deliberato in conseguenza degli eventi meteorologici che si sono verificati nei giorni dal 2 al 5 ottobre 2020 nel territorio delle province di Bergamo, di Brescia, di Como, di Lecco, di Pavia, di Sondrio e di Varese;
  • proroga, per 12 mesi, dello stato di emergenza già deliberato in conseguenza degli eventi meteorologici che si sono verificati nei giorni dal 20 al 23 novembre 2020 nel territorio della fascia ionica delle province di Cosenza e Crotone;
  • proroga, per 12 mesi, dello stato di emergenza già deliberato in conseguenza degli eventi meteorologici che si sono verificati nei giorni dal 2 al 4 ottobre 2020 nel territorio dei comuni di Andalo, di Arco, di Bleggio Superiore, di Bocenago, di Borgo Lares, di Bresimo, di Caderzone Terme, di Caldes, di Carisolo, di Cavenide, di Cavinazza, di Cis, di Comano Terme, di Commezzadura, di Croviana, di Dimaro Folgarida, di Drena, di Dro, di Fiavè, di Giustino, di Ledro, di Livo, di Madruzzo, di Malè, di Massimeno, di Mezzana, di Molveno, di Nago-Torbole, di Ossana, di Pelo, di Pellizzano, di Pelugo, di Pinzolo, di Strembo, di Rabbi, di Rumo, di Tenno, di Terzolas, di Tione di Trento, di Tre Ville, di Vallelaghi, di Vermiglio, di Porte di Rendena, di Riva del Garda, di San Lorenzo Dorsino, di Sella Giudicarie, di Spiazzo e di Stenico della Provincia autonoma di Trento.

 

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