Decreto sostegni bis: contratto di espansione alle PMI da 100 dipendenti

Il contratto di espansione con incentivi all'esodo anticipato potrà essere utilizzato anche da aziende sopra i 100 dipendenti. Lo prevede il Sostegni bis in fase di approvazione

Il dl Sostegni bis  (che avrebbe dovuto essere approvato domani dal Consiglio dei ministri ma è slittato di una settimana) prevede un ampliamento della possibilità di utilizzo del Contratto di espansione per le aziende che intendono ristrutturarsi e mandare in pensione  i lavoratori  cui manchino al massimo 5 anni al pensionamento . 

La soglia del numero di dipendenti  si abbassa infatti   a  100  invece che 250, limite già ridotto dalla legge di bilancio 2021 , solo per quest'anno, rispetto  alla norma originaria del 2019 che lo riservava ad aziende  con piu di 1000 dipendenti.  

La novità, richiesta sia dai datori che dai sindacati ha un costo per lo Stato  tra i 200 e 300 milioni ed  è stata già approvata dal Ministero dell'economia. 

Questo strumento puo consentire infatti  la gestione di situazioni di riorganizzazione delle aziende anche piccole e medie, dopo le difficoltà della pandemia da Covid , con la giusta elasticità,  e da anche l'opportunità di  adeguarsi all'innovazione e digitalizzazione necessarie per tenere il passo con il nuovo Piano di Resistenza e Resilienza.

Ricordiamo che  il contratto di espansione, da concordare in sede  ministeriale con i rappresentanti sindacale,  prevede:

  • il prepensionamento incentivato  per il lavoratori con un massimo di 60 mesi  dall'età pensionabile
  • l'assunzione contestuale di personale qualificato 
  • il ricorso alla Cassa integrazione straordinaria per i lavoratori in esubero che non possono utilizzare lo scivolo pensionistico
  • piani di formazione e riqualificazione per il personale che viene confermato, in accordo con il nuovo progetto aziendale 

L'impatto pratico sul reddito dei lavoratori interessati da questo tipo di accordo  è stato  studiato da un interessante contributo dello studio DeFusco e partners per il Sole 24 Ore. 

Queste in sintesi alcuni  conclusioni tratte dai molti esempi forniti :  

Il lavoratore che va in pensione con una retribuzione tra i 30mila e i 50mila euro annui  ad una anno dall'età di pensionamento   riceve un assegno di esodo con riduzione di circa il 16% mentre  perderebbe il 27 % chi è a 5 anni della pensione. Va ricordato che al momento della pensione pero il lavoratore percepisce l'importo pieno, come se avesse lavorato, perché il contratto di espansione prevede il versamento dei contributi previdenziali da parte del  datore di lavoro.  Inoltre INPS ha precisato nelle recente circolare  che l'indennità mensile del contratto di espansione è compatibile con  altri redditi  da lavoro.

Per i lavoratori in CIG invece, ipotizzando la durata di un anno al 30%,  con retribuzione al livello  di  30mila euro lordi   si perdono  circa 3.300 euro annui. 

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