Sostegno all’occupazione attraverso il bilancio UE e Recovery and Resilience Facility

Commissioni Europee

Utilizzo dei fondi europei per il Sostegno attivo ed efficace all'occupazione (EASE) per preservare posti di lavoro e crearne di nuovi nei settori digitali e verde

Il 4 marzo 2021 la Commissione europea ha presentato la Raccomandazione relativa a un sostegno attivo ed efficace all'occupazione (EASE) in seguito alla crisi COVID-19, per contribuire a una ripresa che sia fonte di occupazione.

1) Che cos’è la Raccomandazione relativa a un sostegno attivo ed efficace all'occupazione (EASE) in seguito alla crisi COVID-19

EASE traccia un approccio strategico per la transizione graduale tra le misure di emergenza adottate per preservare i posti di lavoro durante la pandemia e le nuove misure necessarie per la creazione di posti di lavoro e le transizioni verso settori di lavoro diversi, compresi quello digitale e verde.

EASE, inoltre, fornisce orientamenti agli Stati membri sulle politiche attive del mercato del lavoro e indica come gli Stati potrebbero utilizzare i fondi dell'UE per sostenere le politiche EASE, comprese quelle disponibili nell'ambito di Next Generation EU e del Recovery and Resilience Facility.

Gli Stati membri sono invitati a sviluppare pacchetti politici coerenti, che combinino misure temporanee e permanenti, per affrontare le sfide del mercato del lavoro innescate dalla pandemia, colmare le carenze di competenze che potrebbero frenare la crescita economica durante la ripresa e aiutare ogni persona ad affrontare le transizioni verde e digitale.

I pacchetti politici, che dovranno essere introdotti dagli Stati membri, dovrebbero comprendere tre elementi chiave: 

  1. incentivi all'assunzione e sostegno all'imprenditorialità; 
  2. opportunità di qualificazione e riqualificazione;
  3. maggiore sostegno da parte dei servizi per l'impiego, con un'attenzione particolare ai giovani e ai lavoratori di tutte le età nei settori i più colpiti dalla pandemia.

Le misure dovrebbero basarsi su un’analisi dettagliata delle esigenze di competenze nei settori economici e nelle regioni. Le parti sociali dovrebbero essere strettamente coinvolte nella progettazione e nell'attuazione di queste politiche.

2) Il Pilastro europeo dei diritti sociali

La Commissione aveva già iniziato a tradurre nella pratica i principi del pilastro europeo dei diritti sociali, proponendo nel 2020 iniziative relative al sostegno all'occupazione giovanile e a salari minimi adeguati. 

Il Pilastro europeo dei diritti sociali si basa su 20 principi chiave, strutturati in tre categorie:

  1. pari opportunità e accesso al mercato del lavoro,
  2. condizioni di lavoro eque,
  3. protezione sociale e inclusione.

CAPO I: pari opportunità e accesso al mercato del lavoro

1. Istruzione, formazione e apprendimento permanente

2. Parità di genere

3. Pari opportunità

4. Sostegno attivo all'occupazione

Capo II: condizioni di lavoro eque

5. Occupazione flessibile e sicura

6. Retribuzioni

7. Informazioni sulle condizioni di lavoro e sulla protezione in caso di licenziamento

8. Dialogo sociale e coinvolgimento dei lavoratori

9. Equilibrio tra attività professionale e vita familiare

10. Ambiente di lavoro sano, sicuro e adeguato e protezione dei dati

Capo III: protezione sociale e inclusione

11. Assistenza all'infanzia e sostegno ai minori

12. Protezione sociale

13. Prestazioni di disoccupazione

14. Reddito minimo

15. Reddito e pensioni di vecchiaia

16. Assistenza sanitaria

17. Inclusione delle persone con disabilità

18. Assistenza a lungo termine

19. Alloggi e assistenza per i senzatetto

20. Accesso ai servizi essenziali

3) Obiettivi per una ripresa socioeconomica equa, inclusiva e resiliente

Con la Raccomandazione relativa a un sostegno attivo ed efficace all'occupazione (EASE) in seguito alla crisi COVID-19, la CE da ulteriore concretezza alla propria ambizione di un'Europa sociale forte che concentri la propria attenzione su occupazione e competenze per il futuro e apra la strada a una ripresa socioeconomica equa, inclusiva e resiliente.

Infatti, il piano d'azione sul pilastro europeo dei diritti sociali definisce tre obiettivi principali per l'UE, da conseguire entro il 2030:

  1. che almeno il 78% della popolazione di età compresa tra i 20 e i 64 anni abbia un lavoro;
  2. che almeno il 60% di tutti gli adulti partecipi ogni anno ad attività di formazione;
  3. che il numero di persone a rischio di povertà o di esclusione sociale diminuisca di almeno 15 milioni.

Questa nuova spinta ai diritti sociali di fatti consoliderà l’impegno assunto con l’ambizioso bilancio 2021-2027 di 1800 miliardi di euro e con lo strumento per la ripresa Next Generation EU, che forniranno agli Stati membri opportunità di finanziamento a sostegno di un'Europa sociale forte.

Fra queste opportunità vi sono il sostegno offerto dallo strumento per la ripresa e la resilienza che finanzierà pacchetti di riforme e investimenti che rispondano alle sfide a livello sociale, di mercato del lavoro e di competenze individuate nelle raccomandazioni specifiche per paese del semestre europeo.

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