Si è tenuta aperta in data 4 marzo, la seduta ordinaria della Commissione UE Business taxation for the 21st century. Federimpreseitalia, prendendo parte ai lavori della Commissione svoltasi in videoconferenza ha manifestato la propria visione , focalizzando il tema sulla emergenza Covid 19, ritenendo che tale emergenza globale imponga , necessariamente, una revisione dei meccanismi in atto e le nuove proposte in materia di tassazione europea per le imprese. Crediamo che, le PMI e le micro imprese debbano essere più che mai tutelate, non a breve termine, ma a medio e lungo termine, dai pericoli di una ricaduta fiscale, che inevitabilmente andremo a scontare anche dopo la risoluzione , si spera il più presto possibile, dell’emergenza pandemica.
Si riporta di seguito l'intervento in Commissione del Presidente Federimpreseitalia, dott. Luca Ripamonti , in lingua inglese e a seguire traduzione in italiano
Dear President, Dear Members; The problem of tax harmonization in Europe is now a debated issue, as we have known for several years.
Pandemic affecting the whole world. As we know, the temporary suspension of the European Stability and Growth Pact has made it possible to increase the deficit levels without incurring the sanctions of the European institutions. "But the problem now", as indicated by numerous specialists, is that of knowing "who will pay the bill".
We also know that many tax experts have even hypothesized a 'Covid Tax' to cover current economic needs. In the absence of an agreement between all the states, a tax that could be managed, according to the hypothesis, by the countries that decide to apply it, without waiting for the consent of the 27. And if it were not possible to reach an agreement between the various governments, a only government could make this decision.
Among the various implementation methods, an implementation on the assets of natural persons is proposed, regardless of the legal form of the property. By applying a levy equal to 3% of the market value of the assets, estimated at 31 December of the previous year, of all real estate, of whatever nature, for an amount equal to or greater than one million euros. Starting at € 10 million, taxes would increase to 5% of the commercial value of all assets estimated as at 31 December.
Furthermore, it could constitute a solution (as already proposed) of a tax on the benefits of companies that exceed the 5 million euros obtained in all the Member States, starting from the figures of the turnover and economic activity that occur there. A tax of 3% will be applied to the net profits obtained - calculated after the deduction of the sum of the total income received, both those related to the turnover and the others and of all the expenses related to obtaining the total income - and first seat of national taxes corresponding to the fiscal year 2019, carried out in each of the European countries by companies, consortia or corporations, even if the tax office of their parent company is located in this Member State or in a third country.
In this period, the suffering caused by the lock downs (partial or total) due to Covid 19.
Egregio signor Presidente, egregi membri della commissione,
Il problema relativo ad una armonizzazione fiscale in ambito europeo è ormai un tema dibattuto, come sappiamo da diversi anni.
La Pandemia che affligge tutto il mondo ha comportato la sospensione temporanea del Patto europeo di stabilità e crescita ha permesso di aumentare i livelli del deficit senza incorrere nelle sanzioni delle istituzioni europee. "Ma il problema ora", come peraltro indicato da numerosi specialisti è quello di sapere "chi pagherà la fattura".
Sappiamo peraltro che numerosi esperti in materia fiscale hanno addirittura ipotizzato una 'Tassa Covid' per coprire le attuali necessità economiche. In assenza di un accordo fra tutti gli Stati, tassa che potrebbe essere gestita, secondo l'ipotesi, dai Paesi che decidano di applicarla, senza attendere il consenso dei 27.
E se non fosse possibile arrivare ad un accordo fra i diversi governi, un unico governo potrebbe prendere questa decisione. Tra le varie modalità di attuazione si propone un'implementazione sul patrimonio delle persone fisiche, sia qual sia la forma giuridica della proprietà. Applicando un prelievo pari al 3% del valore mercantile del patrimonio, stimato al 31 dicembre dell'anno precedente, di tutti i beni immobili, di qualsiasi natura essi siano, per un ammontare uguale o superiore ad un milione di euro.
A partire da 10 milioni di euro, le imposte aumenterebbero al 5% del valore commerciale di tutti gli attivi stimati al 31 dicembre. Inoltre potrebbe costituire una soluzione (come peraltro già proposta) di una tassa sui benefici delle imprese che oltrepassano i 5 milioni di euro ottenuti in tutti gli Stati membri, a partire dalle cifre del fatturato e dell'attività economica che vi si realizzino. Una tassa del 3% sarà applicata ai profitti netti ottenuti - calcolati dopo la detrazione della somma delle entrate complessive percepite, tanto quelle legate al fatturato che le altre e di tutte le spese legate all'ottenimento delle entrate complessive - e prima sede delle imposte nazionali corrispondenti all'esercizio fiscale 2019, realizzate in ciascuno dei Paesi europei dalle società, consorzi o corporazioni, anche se la sede fiscale della loro società madre sia ubicata in questo Stato membro o in un Paese terzo. In questo periodo la sofferenza causata dai lock down (parziali o totali) dovuti al Covid 19.
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